
Diario Roland Garros. Giorno #8
La seconda settimana sui campi in terra rossa del Roland Garros inizia per i tennisti italiani con una gioia e un dolore.
Il dolore, si fa per dire ovviamente, deriva dalla sconfitta di Matteo Arnaldi contro Stefanos Tsitsipas, testa di serie n.9 del torneo. Matteo ha giocato benissimo nel primo set e mezzo, poi ha mollato la presa e l’esperienza del greco ha prevalso. Per il nostro tennista questo Slam rimane un’esperienza più che positiva. Ha dimostrato di avere nel braccio i colpi giusti e, in certi momenti come quelli durante il match vinto contro Rublev al terzo turno, anche l’attitudine per superare i passaggi difficili. Manca forse quel pizzico in più che ti permette di vincere l’incontro decisivo e mantenere la giusta determinazione mentale anche sulla lunga distanza. Non cambia il giudizio di fondo: con Matteo Arnaldi c’è una generazione di tennisti italiani, da Darderi a Nardi, da Cobolli a Passaro, pronta a sfondare nel tennis che conta, siamo certi che si tratta solo di una questione di tempo. Senza dimenticare naturalmente i “veterani” Musetti e Sonego che però sono già arrivati in passato ad alti livelli.
La gioia ce l’ha regalata ancora una volta Jannik Sinner, vittorioso agli ottavi contro il massiccio francese Corentin Moutet. Una partita iniziata in maniera stranissima, con l’altoatesino sotto 5-0 nel primo set poi perso malamente 6-2. Ciò che ci ha fatto strabuzzare gli occhi era la rassegnazione di Jannik, che davvero per la prima mezz’ora non è riuscito a mettere un colpo dentro. L’avevamo detto che gli incontri seri sarebbero arrivati adesso, e Sinner in apertura si è approcciato al match come non doveva: teso e contratto. Ma soprattutto gli è mancato quel sorriso e quella serenità che siamo abituati a vedergli in viso e che rende il suo gioco così leggero e gustoso. Forse si trattava semplicemente di prendere le misure (letteralmente) di un campo umido, nel quale specie nelle sessioni serali la terra diventa umida e le palle pesanti.
Nel secondo set, fortunatamente, la riscossa. Dopo il break subito nel primo game che lasciava temere per il peggio (un finale di partita secco a favore del francese), Jannik ha trovato dentro di sé la motivazione e l’orgoglio per svoltare una partita che aveva preso una bruttissima piega. Controbreak nel secondo game e dal 4-2 non c’è più stata storia: i colpi entravano e il francese è inevitabilmente calato. Ora per il nostro tennista nei quarti c’è il bulgaro Grigor Dimitrov, approdato per la prima volta ai quarti al Roland Garros. Sempre con un occhio a Novak Djokovic, che gioca oggi contro l’argentino Cerundolo…
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